Per una sentinella sulla riva, è come se il mare non ci fosse. Il suo sguardo cancella il paesaggio. Chi guarda il mare per avvistare cerca una cosa sola: la minaccia, il pericolo assalitore, l’arrivo del nemico. Le sentinelle sono osservatori paradossali: hanno sempre davanti agli occhi quel braccio di mare, lo conoscono come nessuno al mondo, ma allo stesso tempo lo negano, perché l’unica cosa che gli interessa è un dettaglio significativo. Lo sguardo della sentinella è come un velo che copre il paesaggio: allo sfondo reale sovrappone i suoi presupposti, i suoi stati d’animo: apprensione, verifica, allarme.
Se l’orizzonte rimane calmo, per la sentinella non è successo nulla. Ma in realtà è successo il mare, perché la sentinella non ha smesso di guardarlo intensamente, senza rendersene conto. Così lo sguardo di Lucia Veronesi cattura quel che succede quando crediamo di guardare e vediamo qualcos’altro, qualcosa che non smette di accadere, anzi, accade ancora più intensamente, occultato dai nostri presupposti.
I tessuti utilizzati da Lucia Veronesi, sovrapposti e cuciti tra loro, velano simbolicamente e fisicamente la vista del mare. Ne sovrappongono un’altra, fatta di paesaggi interiori, di desideri e dispositivi narrativi.
Ciascuno di noi è una sentinella, e a tutti noi “è successo il mare”: quello che non riusciamo a vedere anche se ce l’abbiamo sotto gli occhi, perché siamo occupati a cercare altro.