Esemplari di Centaura pumilio L., conosciuta come Fiordaliso di Creta, rintracciati sul litorale Jonico meridionale (una “pianta vagabonda” secondo la definizione di Gilles Clément, diffusa a Creta e nel Nord Africa, dalla Cirenaica all’Egitto fino in Siria e Palestina). Uomini naufraghi, coloro che approdano fortuitamente sulle coste pugliesi, ma anche quelli che oggi vivono uno spaesamento sociale, culturale, politico ed economico. Un paesaggio, quello mediterraneo, osservato dalla terra pugliese e reso metaforicamente come combinazione di piante e di uomini. Un paesaggio di intrecci narrativi – di resistenze storiche per gli umani e biologiche per le specie vegetali – che hanno dato vita a storie e leggende del luogo inedite e poco conosciute recuperate da Gabriella Ciancimino. Storie dai luoghi che la Ciancimino usa restituire a noi attraverso opere grafiche su carta come per Radio Fonte Centrale_Stazione Puglia. Un parallelismo tra ciò che è endemico e ciò che non lo è: l’incontro con l’Altro, gli uomini, i naufraghi, le specie vegetali. L’arte contemporanea può farsi catalizzatrice di cambiamento.
La Centaura protagonista iconografica dei disegni, fissati a cornici sagomate in metallo che richiamano stilemi e decorazioni Liberty, realizzati su carte originali, impastate con semi, lavorate a mano, sovrapposte e tagliate col bisturi. La specie vegetale oggi a rischio, la sua resa grafica, si intreccia alle texture di inchiostro e bottoni metallici, alle mappe immaginarie del capitano ottomano Piri Reìs (Gallipoli, 1470 c. – Il Cairo, 1554) e ad altri elementi. Dal background emergono fitti intrecci segnici, riferimento alle radici sia vegetali che umane della narrazione.
Alla parte grafica e scultorea si aggiunge una traccia sonora – realizzata dagli Shakalab, gruppo reggae siciliano. Una traccia concepita come canto al risveglio e che, trasmessa dalla torre pugliese, attraverso le correnti marine, supera Gibilterra, si diffonde negli oceani e conquista il globo intero. Un risveglio all’Uno: messaggio contrario alla separazione, legge del contemporaneo.